TRASTEVERINI

 

Aïché Nana, pseudonimo di Kiash Nanah (Beirut, Libano, 2 febbraio 1936 – Roma, 29 gennaio 2014)

Ballerina e attrice. Nata in Libano ma di nazionalità turca, salì alla ribalta delle cronache per un fatto avvenuto in un ristorante di Trastevere, il Rugantino, il 5 novembre 1958, data che segna simbolicamente l’inizio della “Dolce vita”.

Quella sera, nel locale si teneva una festa privata a cui parteciparono molti volti dello spettacolo, tra cui anche la grande Anita Ekberg. L’attrice svedese iniziò a ballare un cha cha cha a piedi nudi in mezzo alla sala, circondata da applausi e ovazioni. A quel punto entrò in scena Aïché Nana, che pensò bene di oscurare, almeno per un po’, la mitica “Anitona”.

Per lo spogliarello al Rugantino, Aïché Nana fu processata,  venendo condannata a due mesi con la condizionale per atti osceni

La giovane ballerina si produsse in un’ipnotica e sensuale danza del ventre, resa ancor più audace dal fatto che, togliendosi via via un indumento alla volta, restò a ballare vestita solamente di un paio di mutandine nere di raso. Il fotografo Tazio Secchiaroli, anche lui tra i presenti, fu l’unico a riuscire a immortalare quel momento senza farsi sequestrare i rullini, e così, il giorno successivo, le foto dello strip-tease finirono pubblicate sull’Espresso.

Nel tentativo di placare lo scandalo seguito alla pubblicazione si convertì alla religione cattolica

Lo scandalo che ne seguì fu di portata epica. Si era strappata la coperta che nascondeva la vera natura di Roma, una città rimasta solo in apparenza bigotta e democristiana, ma che in realtà sprizzava voglia di leggerezza, divertimenti ed eccessi.

 

 

Di Gianluigi Spinaci

Illustrazione di Giulia Gardelli

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