Ripensando ai giorni di galera trascorsi, chiuso dentro casa, prima che questa bella storia si realizzasse, l’autocertificazione aveva tutt’altro sapore. Se poi le stampanti o i luoghi dove procurarsele erano chiusi, circolare in tranquillità privi di quel certificato è stato pressoché impossibile. Manco vivessimo nella Berlino del muro. Insomma il simbolo per eccellenza della repressione, quello schiaffo morale dal sapore offensivo era diventata merce rara quanto necessaria. Ho sempre avuto l’impressione che si fosse realizzata una distopia priva d’immaginazione, in cui isolamento e terrore, coloravano di niente le nostre giornate ed il massimo che si poteva fare era quello di salvare il mondo dal proprio divano. Nella genesi di autocertificazioni illustrate c’è stato tanto sarcasmo ma soprattutto quell’atteggiamento caustico romano, pronto a criticare con la stessa attitudine politica, calcio e religione. E da qui, isolati nei nostri luoghi, l’urgenza di evadere ha fatto il resto e l’autocertificazione illustrata è servita a ribaltare la gabbia con la fantasia.

Autocertificazioni Trastevere

Federico Russo e Matteo Brogi, artisti romani, durante il lockdown hanno dato vita a questo progetto come accade spesso, per caso, disegnando sopra un’autocertificazione un pacchetto di sigarette. Da lì il fattore emulativo ha fatto il resto: La creazione di un account Instagram, un archivio ed un sito ufficiale, dove sono arrivate più di venti mila illustrazioni. L’intuizione col tempo si è dimostrata grandiosa e solamente lo spazio di Trastevere ha saputo coglierla a fronte del rifiuto di altri luoghi accessibili dove poter esporre. È risaputo quanto Roma sia una città chiusa, nel mercato dell’arte poi se ti manca quel rapporto clientelare, necessario per avere un certo credito è veramente dura emergere. Spesso conta di più chi sei, i tuoi contatti, piuttosto che cosa hai “da far vedere”.

Invece nell’insospettabile quanto incredibile spazio di Zalib, hanno avuto carta bianca autoproducendosi tutto l’allestimento e portando circa 140 opere originali in mostra con un’affluenza di oltre 1500 persone. L’ingresso è stato contingentato ed oltre godere dell’esposizione e del fantastico cortile esterno, all’ingresso si riceveva un modulo di autocertificazione in bianco, non da compilare con i propri dati, bensì da illustrare a piacimento ed entrare così a contatto con lo spirito della mostra. Dopo aver organizzato questa mostra, l’idea di “Autocertificazioni Illustrate” è quella di portare l’esposizione in giro per l’Italia, nei capoluoghi più rappresentativi e per quanto riguarda il tempo trascorso all’evento posso soltanto dire che sono stati tre giorni belli da morire.

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