Giorno 6

Devo dire che fino ad ora me la sono anche un po’ goduta. Ho letto tre libri nuovi e riletto I tre Moschettieri,
saltando le parti più noiose. Ho passato molto tempo a cercare di capire se sono più Porthos, Athos o
Aramis. Pure se mi piacerebbe essere tutta d’un pezzo come Athos, non c’è niente da fare, sono un Porthos
senza scampo, gioco tutto insieme, la butto in caciara e faccio ridere quando cerco di essere seria.

Ho riordinato la libreria secondo la cronologia in cui ho letto i libri. Ho fatto ginnastica un’ora al giorno
convivendo con l’acido lattico e sono stata tra quelli che la notte tra il 3° e il 4° giorno è andata a fare la fila
ai distributori di sigarette, perché Conte non aveva detto che i tabaccai sarebbero rimasti aperti durante il
suo discorso.

Questa storia che la gente mette musica dalle finestre, per quanto solidale, è anche carina, ma il mio vicino
di casa è un fan di Mango, sì, Mango. E non ha capito che Mango, generalmente, pace all’anima sua, non è
che proprio sia condivisibile alla finestra. Per tutta risposta ieri sera gli ho messo i Rammstein tanto per,
così, fare un minimo atto di ribellione.

Ho comprato le banane. Al Todis una vecchina mi ha chiesto quando scadeva l’insalata e poi mi ha iniziato a
raccontare del nipote che vive “lontano” e che la chiama tutti i giorni. Ho fatto la spesa con lei, sebbene
dovessi comprare solo le banane, ad un metro di distanza, facendola chiacchierare. Ho scoperto che se lei
non va a fare la spesa ha poco altro da fare. Tra me e un’ottantenne, ad oggi, c’è ben poca differenza
sociale.

Ho scoperto che un sacco di gente vuole fare del sesso virtuale. Il che fa ridere, perché sono gli stessi che
non volevano fare sesso con me prima. Improvvisamente mandano messaggi tipo “Ei, come va? oggi ti ho
pensata”, e poi provano a spingere verso una conversazione più fantasiosa scrivendo mugugni di tipo “Mh”
o “Hum” o “Non dire così ti prego che mi fai eccitare”. Ma come ti ho detto che sono a letto a vedere Maria
de Filippi…

Eh no! Per quanto possa essere incredibile io non voglio fare sesso virtuale con voi. Io non voglio proprio
fare sesso virtuale. Se proprio devo viaggiare d’immaginazione, state certi, non sceglierei voi come
protagonisti del mio quadretto erotico.

Ho capito che sono più propensa a vedere i film che ho già visto piuttosto che quelli nuovi. Forse perché ho
bisogno di andare sul sicuro. Non ho una grande pazienza nel fare ginnastica, la vocina dell’applicazione
dice “Dai ce la farai” ed io penso solo “Mortacci tua”. Ho insensatamente estirpato i peli superflui dal mio
corpo, più per passare il tempo che per sentirmi bella, cosa che, francamente, penso di me anche quando
ho i peli. (Questo lo dico solo per darmi un po’ di carica, non ci credevo neanche io quando lo scrivevo).

Mi mancano la birra alla spina e i miei famigliari.

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