Oggi mi sono alzata prestissimo nonostante stanotte non avessi dormito niente. Ho fatto un incubo bruttissimo ma non ricordo nulla, solo la voce spezzata di mio padre che dall’altro lato della spiaggia dove andavamo quando ero piccola, mi urlava di non entrare in acqua perchè c’erano le onde alte; io non lo ascoltavo e lo guardavo e ridevo prendendolo in giro e facevo per tuffarmi. Niente di che ma ho aperto gli occhi e in bocca l’amaro di una sensazione soffocante mi ha anche tolto la voglia di caffè, ho preso il telefono e ho chiamato mio padre ma non ha risposto.

Dentro di me sapevo che non avrebbe risposto dal momento in cui ho composto il numero, ma non so il perchè. Forse mi sto suggestionando senza motivo. Va be vado in bagno e mi lavo con la saponetta all’iris che tra l’altro sta per finire e l’unico negozio che la vende come piace a me è sotto casa di papà. Mi affaccio per sentire se fa freddo, anzi no sono sempre la solita paurosa di prendere il mal di gola, che poi non è il vento che mi fa ammalare ma sono le cazzo di sigarette cubane che ho comprato all’Havana quando ero invincibile e piena di sensi; mi sento una larva adesso.

Comunque devo uscire, va be mi metto la giacchetta nera quella che le mie amiche dicono sia da radical chic, ma sti cazzi è bella e poi è morbida. Apro il portone e spingo la bici dal sellino poi mi metto gli occhiali da sole anche se è nuvolo da far schifo. Non ho fatto colazione è vero mi sono dimenticata ma non avevo una gran fame e poi non so perchè ma stamattina l’odore dei cornetti al pistacchio del bar sotto casa non è entrato dalla finestra a ricordarmi che sono una cicciottella ingorda e che sarebbero finiti come al solito se non mi fossi sbrigata, l’idea di quello alla crema non m’ha tanto preoccupata. Ma è chiuso? Ma che ore sono? Non ho capito ma sto ancora dormendo?

Perchè percorro tutta la via di casa mia e non c’è nemmeno un cane, ma nemmeno quello che piscia sempre vicino ai cassonetti e che ho scoperto essere del vicino figo con i capelli mezzi rossi con cui mi scambio sorrisi da tre anni quando va a correre alle 6 e io ancora devo andare a dormire perchè ho fatto after in qualche locale di merda con qualcuno che detesto o che non amo più solo perchè soffro d’insonnia. Va be comunque mi sento proprio leggera sulla bici però leggera strana, tipo come se la gravità non mi tenesse attaccata all’asfalto e allo stesso tempo mi tenesse i pedali fermi.

L’aria è rarefatta ed è tutto grigio e non c’è nessun odore, non c’è proprio nessuno eppure è il porco demonio di Lunedì . Alimentari chiuso supermercato chiuso l’ottico col figlio down che mi spiava mentre pisciavo al cesso delle elementari è chiuso, l’edicola ha le serrande abbassate, il negozio di animali è chiuso e pure la merceria brutta brutta di quelle due bisbetiche che non trombano da anni è chiusa. Ma scusa il bangladino che fine ha fatto? Ha detto che rimaneva altri cinque anni in Italia prima di tornare al paese suo ad aprire la fabbrica di collant, io gli avevo pure detto che volevo mettere una quota ma forse ci ha ripensato e se ne è andato prima.

Ma poi non ho capito tutto questo silenzio, è vero che non abito a Torpignattara tra i palazzi vivaci e pieni de ragazzini che se passano i petardi però dove stanno pure quelli che poracci puliscono sempre la spazzatura straripante vicino al tabaccaio?

Io ho cercato su google se la depressione porta a delle allucinazioni ma non c’era scritto niente, anzi la creatività va sotto ai piedi e l’immaginazione te la puoi pure che scorda’, altrimenti ne usciresti subito. Ma non è che quando stavo a casa della nonna napoletana della mia amica e m’ha letto le carte non mi sono accorta che m’ha fatto una maledizione e ha deciso che sarei tornata indietro di sessant’anni?

Non è che stanotte so tornati i tedeschi e hanno portato via tutti tranne me perchè stavo accasciata ubriaca per terra sotto al portone?

Cazzo ho dimenticato pure il telefono in carica e non posso nemmeno chiamare Piera per chiederle se è successo qualcosa, poi ormai sto al ponte di ferro. Ma do stanno i zingari?

E il tossico de Garbatella che mi tocca sempre per chiedermi le cartine di solito sta seduto vicino alla gelateria sotto casa del mio primo amoretto dei sedici anni.

Mo gli citofono, no anzi no è tutto buio non sarà in casa sicuramente. Ma che sta succedendo? Un cataclisma ? Ma poi che sono ste mascherine da infermiera per terra? Ma c’è stato un flashmob? Magari c’era pure Myss keta.

Ora urlo: ‘’o ma dove cazzo state tutti quanti?’’. Ma non ho nemmeno più la voce? Ma che sono diventata muta? Forse torno a casa.

No devo andare da Francesca a montare il corto che abbiamo girato ma quella abita a Jonio e poi il suono è una merda non avrebbe senso. Oddio un piccione. Ora lo placco magari lui sa qualcosa. ‘’ Senti scusa bello, ma perchè stai da solo? Ma perchè non c’è nessuno in giro per Roma? ‘’.

Lui mi guarda impavido e mi gira il culo, sto coglione e poi bisbiglia qualcosa ma non sento bene, il labiale mi sembrava chiaro però: ‘’ ma che vuole sta scema con la maglietta al contrario?’’ . va be l’avrà lasciato la colomba non lo so stava girato.

Mi sa che vado da mio padre magari lui saprà dirmi qualcosa, lui sa sempre tutto anche se non sa un cazzo. Ok torno indietro e percorro la strada vicino a Eataly dove c’era Rocco giocattoli e nonna mi comprava sempre le Bratz, bambole puttane che facevano i pompini a Ken il ragazzo di Barbie.

Arrivo a Piramide e prendo via marmorata, ma perchè l’8 è fermo davanti l’Emporio? Aspetta n’attimo, accanno la bici e entro dentro , non c’è manco un barbone a dormire col tavernello in mano, il controllore a sta botta manco mi chiederebbe il biglietto anzi mi direbbe di non timbrarlo tanto sarei l’unica cittadina onesta..e quando il gatto non c’è i topi ballano.

Va be mi sta salendo un po’ di ansia anche se la città vuota quella di Mina mi piace un botto però non incontro nemmeno quello che mi piace e quindi non posso cantargli in faccia che non po’ vive senza di me.

Allora dai riprendo la bici e passo col rosso che bello, quanto mi piace trasgredire le regolette dell’autoscuola, arrivo a viale Trastevere e entro nel portone di casa di mio padre, che tra l’altro manco è più sua. Ma dove sta il portiere quello con la moglie grassa che zitta zitta si scopava lo scrittore francese che abitava nel sotto scala ? Ok, non ho le chiavi, va be tanto è sempre aperta casa di papà , chissà chi aspetta non ho mai capito se avesse una storia con quella del piano di sopra che fa l’attrice.

Allora Chia apri sta cazzo di porta. ‘’ Papà’’? Nessuno risponde. Oddio l’odore di questa tappezzeria mi ricorda troppo gli anni venti anche se non li ho vissuti e mi viene in mente mio nonno che con la lente di ingrandimento e il toast vicino legge la storia di Roma . Ah si mia nonna lo baciava e lui manco se ne accorgeva però tanto le ha giurato amore eterno quindi non fa niente.

‘’ Mamma ‘’? Ma non vi eravate separati perchè dicevi che mio padre è un fallito senza palle? Ma perchè state seduti intorno al tavolo insieme ? E chi è quella bambina che disegna mentre mangia i fusilli al ragù? Ma non è che sono io? Ma non stavo sulla soglia dei 24? Scusate ma mi sentite o no? Oddio mo cominciate a litigare? Ma perchè sempre davanti a me? Si le vacanze le faremo mamma non ti preoccupare tanto in Grecia o in Croazia ci vai non ti angosciare.

Va be mi posso sedere? Niente proprio, nemmeno voi mi sentite. Mi affaccio un attimo dal balcone con le piante alte che ho sempre odiato, sputo di sotto come quella volta che ho preso in testa l’indiano del banchetto.

Ma perchè adesso mi levi il piatto da sotto la faccia mica ho finito di mangiare e a nuoto ci devo andare per forza? Io voglio fare pattinaggio. Papà scusa ma con chi ti stai messaggiando? Non vedi che quella cagacazzi di mia madre piange? Pensa che la tradisci.

Oddio state calmi non vi cominciate a tirare i piatti che stasera dobbiamo andare alla festa di Alice e io mi devo portare il libro dei super poteri per far sparire tutti. Papà scusa ti posso prendere un attimo in braccio per vedere quanto pesi? Aspetta rientro dentro e ti faccio il solletico, mi senti? E perchè adesso ballate e vi prendete le mani? Ma che siete scemi? No mi sa che me ne rivado, il fardello del passato adesso non lo posso sopportare devo capire che cazzo sta succedendo a Roma.

Niente speravo di incontrare qualcuno per le scale ma sembra di stare in quel film con Will Smith, mo mi giro e mi trovo uno zombie dietro.

Riprendo la bici e comincio a percorrere via dandolo in salita, madonna che fatica almeno la cellulite sparirà prima o poi. Gli alberi sono gli unici che hanno un’anima a quanto pare stamattina, al Kennedy hanno fatto tutti sega gli adolescenti..ma che è la giornata del ‘’ Nascondino’’?

Perchè nessuno m’ha invitata a giocare? Mi gira la testa e non è l’hangover; io ho paura del vuoto, ho paura della solitudine, ho paura della morte e questa sensazione di post apocalissi mi porta vagamente nel sentiero dell’Eternità. C’è qualcuno che mi segue?

No, oddio devo accelerare tanto non c’è traffico esisto solo io , prendo il marciapiede così taglio e arrivo prima a casa. Ma non è che sono morta ? Se questo è l’aldilà non ci voglio venire, si è vero ho detto che volevo morire tre settimane fa però mi potesse cadere la lingua non ero seria. Per favore qualcuno mi aiuti.

Lancio la bici nell’atrio, citofono ai vicini ma non rispondono, non c’è nemmeno la loro macchina nel garage. Mi scoppiano le tempie, non ci vedo più è tutto nero non riesco più a ..mi manca il respiro.

Io:’ Ah..ma che è sta luce? Stiamo al mare ? Non mi sono fatta la ceretta, si vede? Levate sto sole un attimo?!’’.

Dottoressa:’’Buongiorno, come va ?’’. Io:’’Ma che è successo? Ma non è il mio letto?’’. Dottoressa:’’ No, reparto di terapia intensiva del sant’Eugenio, stanza 39. Adesso forse è un po’ confusa ma la febbre è scesa e l’epidemia sembra essere sconfitta, è fuori pericolo. Però deve riposare.’’

Io:’’Ma, posso fumare una sigaretta?’’.

Dottoressa:’’ Assolutamente no, se vuole può guardarsi un film; Ah comunque, ha telefonato suo padre , ha detto di dirle che nel tardo pomeriggio verrà a trovarla’’.

Leggi anche: Giorno 6 | #melavivocosì