Dopo il primo piacevole incontro con il critico Ludovico Pratesi, Gianfranco Toso torna ad aprire le porte del suo studio trasteverino di via San Francesco di Sales 68, per il secondo appuntamento di Distanza Limite: un nuovo approccio all’arte che si prefigge l’obiettivo di abbattere “quel muro invisibile” che relega il più delle volte l’osservatore al ruolo di spettatore passivo.

“Auspicabilmente sul finire di un tempo in cui la distanza e il contatto tra le persone sono diventati qualcosa di non più naturale o abituale, l’artista Gianfranco Toso ripensa quello che prima di questa pandemia è stato considerato il normale contatto con l’opera d’arte, cercandone un rinnovamento alla luce dei cambiamenti sociali avvenuti”; e lo ripensa con la gradita compagnia di diversi esponenti di spicco del mondo dell’arte romana che interverranno nei diversi appuntamenti.

Dalle 18.30 alle 19.30 di giovedì 3 giugno, l’artista romano si confronterà con i presenti in compagnia del critico d’arte Alberto Dambruoso, per analizzare insieme gli aspetti del processo artistico e la prospettive di interazione con l’opera – che l’avvento della pandemia ha certamente modificato, ma non è stata capace di annullare, essendo metodo d’espressione e comunicazione imprescindibile alla base della cultura umana.

Per via delle norme anti-covid tuttora vigenti non sarà possibile soffermarsi contemporaneamente durante l’incontro, ma occorrerà alternarsi ogni 15 minuti con la prospettiva di attendere la fine dell’incontro per uno scambio collettivo. Ciò che non si avrà modo di ascoltare direttamente, verrà integrato dal contributo di Alessandra Gianfranceschi e Ludovica del Prete, che produrranno un documento video dell’intera durata delle conversazioni, quale opera e testimonianza del progetto che, perdurando nel tempo, potrà rivelarsi utile allo sviluppo di nuove forme di fruizione dell’arte futura.

Due ulteriori appuntamenti – giovedì 10 e 17 giugno sempre dalle 18.30 alle 19.30 – vedranno protagonisti insieme a Gianfranco Toso, l’artista Luca Padroni e il curatore Marco Bressan.

distanza limite

Gianfranco Toso

Pittore romano classe 1980, risente inizialmente della forte influenza che gli studi di architettura hanno esercitato sul suo immaginario, orientandosi alla creazione di pure forme nello spazio astratto. Successivamente abbandona l’astrazione e inizia un nuovo ciclo di lavori sotto il segno della figurazione. Da quel momento cambia totalmente modo di concepire la pittura, vissuta ora non più come ricerca della perfezione, dell’armonia e dell’esattezza delle forme, ma come esplorazione incessante nel territorio mutevole dell’inconscio.

Di Davide Bartoccini