TRASTEVERINI

 

Bruno Giordano (Roma, 13 agosto 1956)

Calciatore, allenatore e dirigente sportivo. Cresciuto calcisticamente tra i vicoli di Trastevere e l’oratorio Don Orione, sotto la guida del parroco di Santa Maria in Trastevere, Don Francesco Pizzi. Bruno lo definì il suo angelo custode: “Fu lui a rimediargli gli scarpini (di due numeri più grandi) per il provino che lo portò alla Lazio all’età di 13 anni. Mi disse: ‘vorrà dire che ti metterai due paia di calzini di lana‘”.

Bruno Giordano entrò con le stigmate del predestinato e non deluse le aspettative

Nel giro di qualche anno Maestrelli gli affida la maglia numero 9 di un certo Giorgio Chinaglia con la quale si laureerà capocannoniere di serie A nella stagione 78/79. Esattamente un anno dopo la sua vita viene travolta dallo scandalo scommesse.

La giustizia sportiva lo condanna inizialmente a 3 anni e 6 mesi e in seguito a 2 anni di stop mentre la giustizia ordinaria lo aveva invece già assolto e dichiarato innocente, il 22 dicembre 1980, per “non aver commesso il fatto”.

Giordano riparte dalla serie B con la Lazio, vince di nuovo il titolo di capocannoniere e porta la squadra di nuovo in Serie A. Con l’avvento di Chinaglia presidente e la crisi finanziaria, Bruno viene ceduto al Napoli su richiesta di un certo Diego Armando Maradona che lo definì l’italiano più forte e più sudamericano con cui abbia mai giocato. Con lui e Careca forma quel trio MA-GI-CA che conduce la squadra alla conquista del primo storico scudetto e della Coppa Italia.

 

 

Di Andrea Cori

Illustrazione di Giuseppe Maggiore

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